Conservati con amore e infinito rispetto dalla figlia Andreina, iniziamo qui la pubblicazione degli appunti manoscritti di Emilio.

Che era solito preparare i suoi articoli con scrupolo e dedizione, ricercando notizie e riferimenti sulla stampa o su i documenti d’archivio. Poi stendeva i suoi pezzi con chiarezza, basandosi sempre su fatti certi e documentati. Si consultava con studiosi e corrispondenti, esperti sull’argomento trattato.

In quel caso l’Archivio conserva i carteggi, che vengono qui riprodotti.

Cominciamo con Vincenzio Chiarugi, il medico empolese celebre per aver gettato le basi di un approccio “umano” con i malati di mente, che prima di lui venivano semplicemente reclusi e incatenati.

Riproduciamo anche le buste, utilizzate da Emilio per conservare e archiviare i suoi appunti privati. I tempi non permettevano sprechi di carta e l’utilizzo della prima busta disponibile ci regala anche un ricordo del lavoro di Emilio e di dove abitava al momento di archiviare gli appunti.

A San Miniato, a Livorno o, come in questo caso, nella lontana Aosta.

 

 

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