Ricordo del prof. dott. Emilio Mancini
di Carlo Talei – Franzesi
da: Miscellanea Storica della Valdelsa, n. 153, pp. 8-9, 1948
Un altro gravissimo lutto ha colpito la Società Storica della Valdelsa ed il suo organo ufficiale, la nostra « Miscellanea », con la dolorosa perdita, avvenuta in Lucca il 6 ottobre del 1947, del Direttore della Rivista sino dal 1920, il Comm. Prof. Emilio Mancini.
Tutti noi ricordiamo, né facilmente dimenticheremo, l’uomo, l’amico, lo studioso insigne, l’educatore.
Nato in Empoli nel 1883, dopo avere superato brillantemente l’esame di laurea in belle lettere, fu nominato Direttore della Scuola Tecnica di San Miniato, indi passò nelle scuole Magistrali prima come professore di lettere, di poi come Preside e destinato ad Aosta dove lo raggiunse la promozione a Provveditore agli Studi.
Da Aosta passò a Novara e di qui, come era suo grande desiderio, poté finalmente tornare in Toscana ed ebbe il Provveditorato agli Studi di Lucca.
In soli cinque mesi di attività il Nostro era riuscito a cattivarsi anche colà la simpatia e la stima di tutti per il suo tatto squisito, per la sua bontà e cultura, per la sua fine signorilità e per le sue veramente belle doti della mente e del cuore.
Molti suoi lavori pubblicati su riviste letterarie, ma specialmente nella nostra « Miscellanea » che egli con la massima diligenza e con tanto amore e competenza curava e dirigeva, sono chiari e manifesti segni della sua competente attività artistica e culturale.
Pure alto riconoscimento dei suoi alti meriti di studioso furono le varie nomine che egli ebbe, in proseguo di tempo, in Accademie ed in Società letterarie.
Ricorderemo fra l’altro, per non citare che le maggiori, che egli fu membro dell’Accademia Empolese di Scienze e Lettere; idem dell’Accademia degli Euteleti di San Miniato; membro corrispondente della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti « La Colombaria » di Firenze; accademico e corrispondente dell’Accademia dei « Sepolti » di Volterra; membro della R. Deputazione Toscana di Storia Patria; Socio dell’Accademia di S. Anselmo di Aosta.
Attendeva ora alla sua ultima fatica letteraria, la compilazione cioè di un volume su « Empoli di una volta ».
Dire ancora di lui che dedicò tutta la sua vita all’amore della famiglia, al bene della Patria, al rispetto di Dio, agli studi, alla scuola ed alla nostra « Miscellanea Storica » sarebbero parole superflue.
Il nostro dolore sia temperato dai suoi insegnamenti di vita, dal suo esempio, dall’alta e profonda eredità spirituale che egli ha a noi lasciata.
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