Onoranze a Vincenzo Chiarugi

in Firenze

 

Estratto da « Miscellanea Storica della Valdelsa »

Anno XLIX (fasc. 1-2-3 – Serie 143-144-145)

 

 

Il giorno 7 giugno 1940, in occasione del XXII Congresso Nazionale della Società italiana di Psichiatria, con un breve discorso del Preside della Provincia, comm. dott. Diego Sanesi, ed un discorso del Presidente di detta Società, prof. Ar­turo Donaggio, fu inaugurata in Firenze la seguente epigrafe in onore di Vincenzo Chiarugi, precursore della scienza psi­chiatrica :

 

IN QUESTO EDIFICIO PER PIU’ SECOLI ASILO A INFERMI EBBE SEDE

LO « SPEDALE DELLA CARITÀ PER I DEMENTI »

DOVE

VINCENZO CHIARUGI

MEDICO DI EMPOLI INSTAURO’ IL 19 MAGGIO 1788 IL PRIMO ORDINAMENTO CIVILE DELLA PUBBLICA ASSISTENZA AGLI AMMALATI DI MENTE

 

L’Amministrazione della Provincia inaugurando in Firenze dopo CLII anni il Centro d’Igiene e Profilassi mentale volle la nuovissima istituzione idealmente ricongiunta alla gloria del Precursore.

       Addì 7-6-1940-XVII E. F.

 

Essa è scolpita su una lapide di marmo grigio, apposta sulla fronte (verso Via San Gallo) del palazzo dove, già prima del Chiarugi, erano raccolti i malati della pelle, poi, per ini­ziativa di lui, fu fabbricata la parte annessa come « Spedale della Carità per i dementi », palazzo dunque ospedaliero di­pendente, intorno alla metà del secolo scorso, dall’Arcispedale di Santa Maria Nuova col nome di « Ospedale Bonifazio », in memoria di quel capitano di ventura che fu Bonifazio Lupi, fondatore benefico del primitivo  ospedale, là da lui voluto a remissione de’ suoi peccati.

La lapide è murata sotto il porticato, a destra di chi entra nel palazzo che oggi (essendo stati trasferiti e riuniti nel nuovo grande Ospedale di Careggi tutti i luoghi sanitari fiorentini, sparpagliati per la città) è la sede della R. Questura.

Autore dell’epigrafe fu il dott. Corrado Tumiati, medico psichiatra e segretario della Lega Italiana d’Igiene e Profi­lassi mentale.

Promotori dell’iniziativa furono l’Amministrazione Pro­vinciale Vhe sostenne le spese) e la ricordata Lega Italiana. Presenti alla cerimonia erano il Rettore Magnifico dell’Uni­versità, i professori Zalla, Amaldi, Simonelli e molte altre per­sonalità cittadine.

In una seduta del Congresso medesimo, il prof. Paolo Amaldi, che da tempo si è fatto strenuo rivendicatore del­l’opera insigne dello scienziato empolese, presentava questa proposta :

« Esumate le ossa di Vincenzo Chiarugi il 20 dicembre 1929 e dalla obliata sepoltura della Villa del Gigallo in Valle di Terzolle, presso Fi­renze, restituite allora al culto e all’onore della sua natia Empoli — come era giusto — altrettanto giusto e doveroso crediamo che al precursore della scienza pietosa per eccellenza, la psichiatria, da Lui nata e da Lui per primo nel mondo civile praticata, fulgida gloria dunque di un altro pri­mato veramente italiano, giusto e doveroso crediamo che un ricordo so­lenne sia dedicato e che almeno il Suo nome venga inciso in quel Tempio di S. Croce che accolte serba l’Itale glorie.

Allo splendore di astri di prima grandezza nei cieli della scienza, dell’arte, dell’amore della Patria, che da quel Pantheon irraggia, non poca luce aggiungerà il nome di Vincenzo Chiarugi, che è tempo sia final­mente offerto al culto degli Italiani e sia imposto al riconoscimento degli stranieri ».

Il Congresso unanime accoglieva la nobile proposta, fa­cendo suo il voto che nel glorioso tempio sia dedicato al gran­de psichiatra un ricordo marmoreo.

 

Emilio Mancini