Emilio Mancini storico, giornalista e scrittore empolese

Categoria: Andreina Mancini

Emilio Mancini: Farinata degli Uberti da Montaperti a Empoli

 

Farinata degli Uberti da Montaperti a Empoli

 

da: Il Piccolo 20 novembre 1921 numero 24

 

“O timonier d’Italia eterno, Dante…” ( G. Pascoli)

 

   La sera del 4 settembre 1260 l’esercito fiorentino che, forte di 30.000 fanti e 3000 cavalieri, sotto il comando del podestà Iacopino Rangoni aveva risalito la Valdelsa col proposito di schiacciare in Siena il ghibellinismo toscano, si sfasciava all’urto impetuoso della cavalleria di re Manfredi e dei fuoriusciti. Avevan reso fatale quella rotta memorabile l’inettitudine militare e la cieca baldanza dei capi fiorentini; forse, anche il tradimento. Continua a leggere

Empoli nella cerchia antica

 

EMILIO MANCINI

 

Il Piccolo 9 maggio 1920, n.14

Empoli nella cerchia antica

 

(Trascrizione da Il Piccolo di Andreina Mancini,  adattamento per il web di Paolo Pianigiani)

 

I

 

    E’ mio desiderio (ma non mi lusingo che sia di molti lettori) raccogliere in questa rubrica alcune notizie sulle vicende, alcuni dati racimolati qua e là, che, se tesoreggiati e collocati a posto dal futuro storico di Empoli, potrebbero nell’insieme costituire un modesto contributo alla storia della nostra terra. La brevità di questi fugaci appunti ne renderà forse tollerabile la forzata aridità; del resto leggere la storia non sempre è divertente neppure se si tratta di quella de’ nostri tempi… Continua a leggere

il Concorso per il Monumento ai Caduti sul Piccolo

La presentazione autografa di Marino Marini del suo Bozzetto – Fonte Archivio Storico di Empoli

Dal PICCOLO, 23 settembre 1923

 

Per il Monumento ai  caduti 

la destinazione della piazza e del concorso per il bozzetto

 

La trascrizione da Il Piccolo è di Andreina Mancini.

La foto del particolare della lettera di Marino Marini è di Maurizio Ceccherini

 

      Domenica 16 nel Palazzo Comunale si adunò il comitato per l’erigendo Monumento ai Caduti. presiedeva il sindaco Sig. Vitruvio Cinelli  ed erano presenti i signori Del Vivo avv. Gino, Montepagani Cav. Gino, Taddei Cav. Enrico, Banchini Giovanni, Bezzi Nino, Capaccini ten. Gino e Peruzzi Pietro. Assisteva il solerte segretario sig. Ivo Salvi.

     Il comitato deliberò unanimamente che il monumento debba sorgere nella piazza Vittorio Emanuele II, che il municipio sta appositamente sistemando. Continua a leggere

Monsignor Bucchi, il Podestà Vitruvio e il Millanta

Monsignor Bucchi, il Podestà Vitruvio e il Millanta

Caro Paolo,
nel numero 9/1927 del Piccolo c’è questo articolo: L’autografo de “La presa di Samminiato” d’Ippolito Neri donato da Mons. Cav. Dott. Gennaro Bucchi alla Biblioteca di Empoli – di Tullio Mazzantini (professore di lettere, figlio di Cesira sorella di Emilio). Fra l’altro è riportata la lettera di ringraziamento del podestà Cinelli a Mons. Bucchi.

Andreina

 

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Un po’ campagnolo, un po’ marchese

Empoli e Cosimo Ridolfi

Dal Piccolo, 3 agosto 1924

 

Diamo, come promettemmo, il testo preciso del discorso pronunciato dal prof. dott. Emilio Mancini

nella sala dei Gelosi Impazienti per la circostanza della solenne premiazione alla Scuola dei Coloni.

 

Non una compassata biografia vengo oggi a tessere dinanzi a voi, egregi signori, non un elogio solenne imposto dalla fredda celebrazione di un rito commemorativo, bensì a suscitare ricordi grati e onorevoli quando Empoli nostra, dentro la cerchia delle sue mura ferrucciane stava in pace modesta e operosa; ad evocare un’alta e nobilissima figura che può ancora, con lo splendore dell’esempio, illuminare ai buoni ed ai volenterosi la via da percorrere nella travagliata società moderna. Continua a leggere

Vincenzo Salvagnoli a Milano nel 1848

Vincenzo Salvagnoli a Milano nel 1848

Articolo del Piccolo, 9 aprile 1916

Firmato Spig. (Spigolino) e a penna E. Mancini

 

La prima notizia che Milano era insorta contro gli austriaci giunse a Firenze il 21 Marzo 1848, quando già per le strade della città lombarda da tre giorni si combatteva la lotta iniziatrice della prima guerra dell’indipendenza.

Il governo granducale era presieduto dal Marchese Cosimo Ridolfi, il Gonfaloniere di Firenze era il Barone Bettino Ricasoli. Continua a leggere

Emilio Mancini: I giornali umoristici e I “numeri unici” empolesi

EMILIO MANCINI

I giornali umoristici

I “numeri unici” empolesi

 

1922

 

ESTRATTO dal Piccolo d’ Empoli, anno XVII, nn.11, 12, 13, 14, 15.

 

 

Archivio Emilio Mancini, Firenze

Il pdf del volumetto presente nella Biblioteca “Renato Fucini” di Empoli

 

I GIORNALI  UMORISTICI

 

Queste brevi note intorno ai fogli umoristici di Empoli, buttate giù senza pretesa con altre che costituiscono certi miei Appunti e ricordi sul giornalismo empolese, vengono alla luce per prime quasi avanguardia più spedita e… coraggiosa che preannunzi la schiera, appesantita dalla politica, dei giornali seri e degli altri che, se talvolta movevano il riso, non lo facevano apposta.

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L’Imagine dell’Immacolata in Empoli

 

OLINTO POGNI

APPUNTI DI STORIA E D’ARTE

(1524-1924)

Dal Piccolo, 30 agosto 1925

(in fondo all’articolo si legge appena 8 dicembre 1924)

 

Dal Piccolo Giornale della Valdelsa, Archivio di Emilio Mancini, Firenze

Trascrizione Andreina Mancini

 

 

 

A chi riguardi, in fine di quest’articolo, la data appostavi dall’A., verrà fatto di notare che essa rimonta a nove mesi fa, cioè a dire all’8 dicembre dell’anno decorso, in cui si completa il IV Centenario della traslazione in Empoli della Statua della SS. Concezione detta “la Madonna di S. Lorenzo”.

La sospensione della pubblicazione del Piccolo fu causa del ritardo, che del resto nulla toglie all’interesse delle coscienziose ed erudite ricerche dell’egregio can. Olinto Pogni.

A lui rinnoviamo pubblicamente il nostro ringraziamento vivissimo. (n.d.d.)

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Emilio, mio padre

Emilio, mio padre

di

Andreina Mancini

 

Emilio con un gruppo di amici, è il secondo da sinistra

 

Emilio nasce a Empoli il 14 ottobre 1883, quarto di otto figli. Qui frequenta le scuole elementari e ginnasiali. Ma per seguire le lezioni al Liceo Classico Dante (forse allora in via della Scala), deve andare in treno a Firenze; quando, promosso col massimo dei voti senza obbligo di sostenere gli esami, si iscrive al Regio Istituto di Studi Superiori, com’era chiamata l’Università all’epoca, ha come insegnante Guido Mazzoni, dantista e letterato famoso.

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