Emilio Mancini storico, giornalista e scrittore empolese

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Emilio su Padre Fortunato da Empoli

UN ALLIEVO DI ENRICO POLLASTRINI :

PADRE FORTUNATO DA EMPOLI

di Emilio Mancini

da: Liburni Civitas, 1940, pag. 209-10

 

 

Mentre Enrico Pollastrini, l’illustre pittore livornese, la cui fama è raccomandata in special modo ad una vasta tela assai celebrata un tempo, « Gli esuli di Siena », composizione teatrale, di irreprensibile correttezza, come in generale i lavori della frigida scuola accademica, viveva le sue ultime ore nella sua camera fiorentina, gli allievi suoi piangevano, narra il Pera (1 ) , «come se vi spirasse un padre in mezzo alla corona dei figli ».

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Una stroncatura manoscritta…

L’antico Santuario della Madonna del Pozzo

Storia e Documenti

di Olinto Pogni

Empoli, 20 Ottobre 1821

 

 

 

Il manoscritto autografo

 

Recensione poco benevola, per non dire una vera e propria stroncatura, inviata manoscritta da don Olinto Pogni a Emilio Mancini, pazientemente trascritta da Andreina, che l’ha ritrovata fra le carte d’archivio. l libro incriminato lo aveva scritto fra Sisto da Pisa, che aveva scartabellato nell’archivio della Madonna del Pozzo riordinato dal Pogni. Che naturalmente non gradì d’essere messo da parte.

 

Caricatura di Cafiero Tuti, pubblicata su uno dei Numeri Unici empolesi

 

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L’Imagine dell’Immacolata in Empoli

 

OLINTO POGNI

APPUNTI DI STORIA E D’ARTE

(1524-1924)

Dal Piccolo, 30 agosto 1925

(in fondo all’articolo si legge appena 8 dicembre 1924)

 

Dal Piccolo Giornale della Valdelsa, Archivio di Emilio Mancini, Firenze

Trascrizione Andreina Mancini

 

 

 

A chi riguardi, in fine di quest’articolo, la data appostavi dall’A., verrà fatto di notare che essa rimonta a nove mesi fa, cioè a dire all’8 dicembre dell’anno decorso, in cui si completa il IV Centenario della traslazione in Empoli della Statua della SS. Concezione detta “la Madonna di S. Lorenzo”.

La sospensione della pubblicazione del Piccolo fu causa del ritardo, che del resto nulla toglie all’interesse delle coscienziose ed erudite ricerche dell’egregio can. Olinto Pogni.

A lui rinnoviamo pubblicamente il nostro ringraziamento vivissimo. (n.d.d.)

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Emilio, mio padre

Emilio, mio padre

di

Andreina Mancini

 

Emilio con un gruppo di amici, è il secondo da sinistra

 

Emilio nasce a Empoli il 14 ottobre 1883, quarto di otto figli. Qui frequenta le scuole elementari e ginnasiali. Ma per seguire le lezioni al Liceo Classico Dante (forse allora in via della Scala), deve andare in treno a Firenze; quando, promosso col massimo dei voti senza obbligo di sostenere gli esami, si iscrive al Regio Istituto di Studi Superiori, com’era chiamata l’Università all’epoca, ha come insegnante Guido Mazzoni, dantista e letterato famoso.

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Empoli nella Cerchia antica

NUGELLAE

 

PER LE NOZZE RAGIONIERI-LAMI

XXII Aprile 1921

Empoli, Tipografia Edisso Traversari, MCMIX

 


Emilio Mancini

Empoli nella Cerchia antica

 

 

Pietro Du Val, geografo di Luigi XIV, scrisse che il viaggio d’ Italia « è ordinariamente preferito a tutti gli altri e che tutte le nazioni sono d’ accordo nel dire, che non s’ è visto un bel paese, se non s’è visto l’Italia » (1). Continua a leggere

Giuliano Lastraioli su Emilio Mancini

Emilio Mancini fra gli empolesi

di

Giuliano Lastraioli

 

 

Testo dell’intervento di Giuliano Lastraioli al Convegno su Emilio Mancini, 

tenutosi presso

la Sala Grande della Misericordia di Empoli, il 12 febbraio 2016

 

Confesso sùbito, a scanso di postume recriminazioni, di essere stato pesantemente tributario di Emilio Mancini quando negli anni Cinquanta del secolo scorso ero ancora un ragazzino che si avventurava temerariamente nella stampa quotidiana.

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Emilio e i ceri d’Empoli e Pontorme

 

I ceri di Empoli e Pontorme a San Giovanni

di Emilio Mancini

da «Miscellanea Storica della Valdelsa», L (1942), 148, pp. 109-112

 

Il 24 giugno, giorno celebrativo della natività di San Giovanni Battista, la Signoria della Repubblica di Firenze riceveva l’omaggio e i tributi delle città e delle terre dipendenti. La festa religiosa del Santo Patrono assumeva il carattere di avvenimento politico e civile, nel quale la gloriosa Repubblica dal rosso giglio appariva nell’aspetto più magnifico della sua potenza e del suo fasto. Continua a leggere

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