Emilio Mancini storico, giornalista e scrittore empolese

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Il Capitan Cantini della Valle di Monterappoli

IL CAPITAN CANTINI

DELLA VALLE DI MONTERAPPOLI 1

 

di Vittorio Fabiani

 

da: Miscellanea Storia della Valdelsa, n. 58, 1912

 

Trascrizione di Andreina Mancini e adattamento per il web di Paolo Pianigiani

 

Nel nome di una trinità poetica, Francesco Redi, Ippolito Neri e Giovan Santi Saccenti, noi ci disponiamo a salire il colle di Monterappoli: nel nome del Redi glorificatore dei suoi vigneti, nel nome del Neri glorificatore del suo eroe, nel nome del Saccenti glorificatore della illustre discendenza dell’ eroe.

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Vittorio Fabiani su Frate Sisto da Pisa

Fra Sisto da Pisa

 

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

da: Miscellanea Storica della Valdelsa,  Anno XXVIII (fasc. 1-2), n. 80 – 81, Anno 1920

Direttore Gennaro Bucchi

 

 

SISTO DA PISA dei Minori Cappuccini, Archivista Provinciale, Membro della nobile Accademia degli Euteleti in San Miniato, L’antico Santuario della Madonna del Pozzo in Empoli, Storia e documenti con 15 illustrazioni, Firenze, Stab. tip. Mealli e Stianti, 1920, pp. XII-204-LX.

 

Su queste pagine, che sotto il titolo L’antico Santuario della Madonna del Pozzo in Empoli ci presenta l’eruditissimo P. Sisto da Pisa, mette conto d’intrattenersi, non meno per desiderio d’apprendere cose nuove che per diletto. Il volume è ricco d’illustrazioni e si abbella d’una copertina in colori su disegno del prof. Lorenzo Guazzini: dove, con felice fantasia e con tocchi d’alata leggerezza, sono rappresentati – secondo la pia leggenda – l’incendio dell’Albergo della Cervia e la folla dei fedeli accorsi ad ammirare il portento del tabernacolo rimasto illeso tra le fiamme. Continua a leggere

Vittorio Fabiani: Vita e morte di un vecchio teatro di provincia

 

VITA E MORTE DI UN VECCHIO TEATRO DI PROVINCIA

di Vittorio Fabiani

 

Da: Miscellanea Storica della Valdelsa, n. 153, 1948

 

 

 

 

 La snella e bellissima Torre di Santo Stefano (alta 45 m. e 71 cm.), minata  in precedenza e fatta crollare dai tedeschi circa le ore 22 di martedì 24 luglio 1944, produsse, da un lato, la rovina dell’abside e di una parte della vecchia Chiesa agostiniana e frantumò, dall’altro, il Teatro « Salvini » con alcune delle cosiddette « stanze », dove un tempo si davano convegno gli Accademici che del Teatro avevano la proprietà.

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